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Sabato scorso, 1,5 milioni alla parata gay di Madrid

Ospitando per la prima volta l'Europride, un evento che riunisce i vari movimenti gay in Europa, Madrid ha accolto sabato circa 1,5 milioni di persone per la parata gay. Hanno partecipato, tra gli altri, il ministro della Cultura spagnolo Carmen Calvo e i leader dei due principali sindacati del paese.

Alla marcia hanno partecipato più di 40 trio elettrici, accompagnati da GLBT, famiglie e persone eterosessuali. Il clima di gioia, però, non ha dimenticato le rivendicazioni del movimento, esposte in un manifesto letto al termine del corteo.

Nel testo si afferma che, dalla prima manifestazione del gay pride, 30 anni fa a Barcellona, ​​il riconoscimento sociale e giuridico degli omosessuali è diventato una realtà, ma, nonostante i progressi, “c’è ancora molto da fare contro la discriminazione e l’omofobia”. ".

Il manifesto ricorda inoltre che in paesi come Afghanistan, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iran, Mauritania, Nigeria, Sudan e Yemen, le relazioni omosessuali sono punibili con la pena di morte, e che, in Europa, la tendenza “conservatrice, retrograda” governo, arcaico e arretrato” dalla Polonia promuove apertamente la persecuzione degli omosessuali.

In Spagna il matrimonio gay è stato legalizzato nel 2005.

La realtà dimostra che la diversità sessuale va ben oltre l’acronimo GLBT

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