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2011: omofobi e fascisti escono allo scoperto

Il 2011 può essere descritto come l’anno in cui l’omofobia ha acquisito un nome, un indirizzo e un volto. A causa dei progressi e della visibilità che la questione gay ha guadagnato nei media e nella politica, le persone intolleranti hanno deciso di uscire e scendere in piazza, sia per protestare contro quella che chiamano "distorsione della famiglia", sia per attaccare e uccidere omosessuali. Mai come quest’anno abbiamo letto e denunciato così tanti atti di omofobia.

Si può dire che un tale aumento dell’omofobia è dovuto principalmente all’omofobia statale che, spudoratamente, ha legalizzato questo problema all’interno della società. Nel maggio di quest'anno, la città di San Paolo è stata il palcoscenico di uno spettacolo bizzarro: una marcia organizzata da esponenti dell'estrema destra, leggi fascisti, in difesa della famiglia eterosessuale, contro una pedagogia volta a combattere la discriminazione nelle scuole e, ovviamente, in difesa del deputato federale Jair Bolsonaro (PP-RJ). Il parlamentare, nella sua mediocrità, ha indicato nella questione LGBT la sua bandiera di attacco e repulsione. 

Nel 2011 la schizofrenia omofobica ha raggiunto un punto tale che anche gli eterosessuali sono diventati vittime dell’intolleranza. Non devi essere omosessuale, basta sembrare una persona che ama un'altra persona dello stesso sesso. Si sono distinti due casi: padre e figlio che sono stati aggrediti perché credevano fossero una coppia e un altro, in Avenida Paulista, catturati due amici perché i loro aguzzini pensavano che fossero omosessuali.

Oltre alla vita sociale, il crimine omofobo ha acquisito status romanzesco ed è finito nella soap opera "Insensato Coração", con il personaggio Gilvan (Miguel Roncato), brutalmente picchiato a morte. All'epoca molti commentarono la somiglianza del personaggio con il giovane Alexandre Ivo, assassinato all'età di 14 anni in una situazione molto simile a quella rappresentata nella serie delle 21:XNUMX.

E proprio quando pensavamo che la crudeltà omofobica non avrebbe creato un secondo Alexandre Ivo... Abbiamo chiuso l'anno con l'omicidio di un giovane di 14 anni nell'interno di San Paolo, nella città di Taquarituba, che si era recato ad un appuntamento, ma in realtà si trattò di un agguato: il giovane venne violentato e torturato a morte.

Le prospettive per il 2012 non sono delle migliori. Resta la questione se gli attacchi omofobici, che oggi avvengono nei principali luoghi di ritrovo gay in pieno giorno o nel cuore della notte, finiranno.

Il governo federale ha iniziato quest'anno a raccogliere dati sugli attacchi, basta sapere come agirà per combattere tali crimini. Nel frattempo, la comunità LGBT vive sotto un'epidemia di omofobia sociale e statale, in cui molti soggetti omosessuali hanno deciso di tornare allo scoperto per paura di essere aggrediti. Torniamo all'Inquisizione?

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