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L’importanza di occupare i nostri spazi

Sono stato invitato dal Segretariato Nazionale della Gioventù a partecipare alla "Conferenza Libera sulla Gioventù e la Comunicazione" che mirava a raccogliere le istanze dei giovani da includere nelle proposte che si discuteranno a dicembre, a Brasilia, nella Conferenza Nazionale della Comunicazione , al quale parteciperanno probabilmente Lula e Hélio Costa.

In concomitanza con la mia partecipazione a questo convegno, leggo una email di Toni Reis, presidente dell’ABGLT – Associazione Brasiliana di Gay, Lesbiche e Transgender – dove si discute proprio del rapporto tra gay e del convegno che mira a creare nuove regole per la comunicazione settore in Brasile, vale a dire stampa, televisione, radio e Internet, e l’importanza del coinvolgimento.

All'evento erano presenti rappresentanti del movimento nero, femministe, evangelici, hip-hop, disabili e anche gay. La persona che ha coinvolto questa popolazione nella conferenza è stata Deco Ribeiro, fondatore del Grupo E-Jovem, che è membro del Consiglio Nazionale della Gioventù.

Nella difesa delle proposte di ciascun segmento si è notato anche un certo disagio tra evangelici e omosessuali, popolazioni storicamente discordanti, a causa della condanna dell'omosessualità che predicano, ma nel contesto del convegno si è cercato di dimostrare che accettano tutte le diversità . Errore.

Il ragazzo che rappresentava gli evangelici ha chiesto che, in una delle proposte, il testo "orientamento sessuale e identità di genere" non sia accanto a "evangelici", poiché secondo lui non esiste l'"orientamento religioso". Lui è un comunicatore, quindi conosce esattamente la funzione della virgola in un testo, che è quella di separare, ma si comportava come se non capisse per cui il testo era come lui voleva, lontano.
Dopo aver difeso l'omosessualità nella comunicazione, anche i partecipanti di altri segmenti hanno iniziato ad affrontare l'argomento in loro difesa, facendo sempre riferimento ai rappresentanti di questa comunità presenti all'evento.

Sono tornato da Brasilia, dove si è svolto l'evento, riflettendo molto sull'importanza di occupare tutti gli spazi possibili, poiché era evidente che se non ci fosse stato un rappresentante del movimento gay all'evento, nessun testo della Conferenza avrebbe contenuto l'acronimo "LGBT", così vulnerabile quando si parla di stampa.

Il movimento gay deve ampliare il dibattito, che attualmente si svolge essenzialmente su salute, diritti umani e istruzione, e occupare posti ovunque possibile. Nel campo della tecnologia, dello sport, del lavoro.

Solo così sarà possibile avere rappresentanza ovunque, perché se il presidente ha indetto una conferenza LGBT è perché siamo già presenti nella sfera pubblica, è ora di prendere il controllo dello spazio.

Danza della solitudine

Leggendo e ascoltando