L'attore accusa il regista italiano di abusi sessuali: "Ha cercato di costringermi a fare sesso orale"

L’ondata di denunce di abusi e molestie sessuali che ha travolto Hollywood nel 2017 rimane forte nel 2018 e, a dire il vero, molte storie potrebbero ancora emergere. In una dichiarazione alla rivista People, l'attore americano Jonathan Schaech, 48 anni, accusa il famoso regista italiano Franco Zeffirelli, 94 anni, di abusi e molestie sessuali. Secondo l'artista il caso sarebbe avvenuto nel 1993, quando sarebbe stato molestato dall'italiano, durante la registrazione del film “Storia di uma Capinera”. “Ha cercato di sedurmi fin dall’inizio. Mi ha raccontato quanto fossi bella, mi ha raccontato storie incredibili e cosa avrei dovuto fare per essere un grande artista”, racconta. In un comunicato, la famiglia del regista ha negato le accuse, classificandole come “false”. Schaech continua dicendo che il suo "istinto le diceva di stare lontana da lui (Franco)". "Lui (Zeffirelli) ha bevuto fino all'estremo ed è diventato molto aggressivo e violento, non solo nei miei confronti", afferma. “Una notte, credo che eravamo in albergo in Sicilia, disse che sarebbe venuto nella mia stanza. Quella volta riuscì a procurarsi una chiave. Ero a letto, dormivo, e lui entrò nella stanza. Si fermò accanto al letto ed era vicino alla mia testa quando mi svegliai. Mi ha afferrato per la faccia. Stavo urlando "no" e lui ha detto: "Dobbiamo farlo". Ricordo di aver sentito il suo alito di whisky”, riferisce l'attore, ribadendo che l'intero episodio durò 30 secondi, ma sembrava fossero durate “quattro ore”. “Ha cercato di costringermi a fare sesso orale. Ricordo di aver pensato: "Dio, per favore, no". L'artista conclude la sua dichiarazione definendo il regista un “predatore”. In una nota inviata, il figlio di Franco Zeffirelli, Pippo, afferma che la denuncia è “falsa” e ha “sapore di vendetta”. "I registi hanno stili diversi e, quando hanno a che fare con attori inesperti, a volte sono più esigenti", afferma.