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La campagna su Internet invita gli eterosessuali a fornire testimonianze sui loro amici gay

Un'altra iniziativa mira a sensibilizzare sulla gravità dell'ondata omofobica che sta colpendo il Paese. Realizzata dal Gruppo di Genitori di Omosessuali (GPH), con il sostegno dei giovani del Projeto Purpurina, rivolta alla popolazione LGBT dai 13 ai 24 anni, la campagna "Loro chi sono?" invita gli eterosessuali a dare la loro testimonianza su amici o parenti gay.

L'insegnante e fondatrice di GPH, Edith Modesto (foto a sinistra), spiega che il progetto, il cui logo è stato ideato dal designer Samuca, è nato dopo che uno dei membri del gruppo è stato picchiato all'uscita da una discoteca semplicemente perché omosessuale. "Questo fatto, sommato agli atti omofobici che si sono verificati ultimamente, mi ha fatto pensare ad una campagna che aiutasse le persone a capire che essere omosessuale è una condizione naturale e spontanea dell'essere umano, come essere eterosessuale, e nessun tipo di comportamento sessuale l'orientamento implica un tipo di carattere, buono o cattivo", spiega Modesto.

Come altre iniziative recenti, il progetto “Chi sono?” sottolinea l'importanza della partecipazione della società in generale e non solo del segmento LGBT. "Crediamo sia importante sapere dagli eterosessuali che conoscono gli omosessuali, che li rispettano per come sono e nutrono per loro ammirazione, amicizia e affetto", dice l'insegnante.

Per partecipare alla campagna è sufficiente inviare una testimonianza all'e-mail Projetoquemsaoeles@gmail.com. No Progetto Tumblr, è possibile leggere diverse testimonianze di persone eterosessuali che parlano di frequentazioni gay, come Valdenice, che si identifica come "madre e amica dei gay". "Mi dispiace per quelle madri che soffrono perché i loro figli sono drogati, ubriachi, in prigione, ecc. Loro hanno qualcosa di cui preoccuparsi, io no. Sono orgogliosa di mio figlio e sono sempre pronta a difenderlo . Ho ancora diversi amici gay e amo tutti," scrive.

Criminalizzazione dell'omofobia
Casi recenti che coinvolgono omosessuali hanno attirato l’attenzione dei media e hanno mostrato la necessità di approvare una legge che criminalizzi l’omofobia in Brasile.

Secondo Edith Modesto, "lo Stato deve proteggere le minoranze discriminate da persone che non solo non le rispettano, ma le attaccano vigliaccamente". "Il numero degli omicidi di omosessuali in Brasile è incredibile", lamenta il fondatore della GPH. Secondo un rapporto diffuso in aprile dal GGB (Grupo Gay da Bahia), nel 260 sono stati uccisi 2010 omosessuali (rispetto ai 198 del 2009).

Tuttavia, secondo Modesto, i media, soprattutto la televisione, hanno adempiuto al loro ruolo di informazione e sensibilizzazione sul problema della discriminazione contro le persone LGBT. "Le telenovele hanno rispecchiato molto bene i cambiamenti sociali in atto, pubblicizzandoli", conclude.

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