La Commissione Costituzione, Giustizia e Cittadinanza (CCJ) ha approvato, questo mercoledì (28/02), una proposta che considera un crimine gli insulti commessi per motivi di genere e orientamento sessuale. Il progetto (PLS 291/2015) è della senatrice Gleisi Hoffmann (PT-PR) e se non ci sarà appello andrà alla Camera dei Deputati affinché venga votato dalla Plenaria del Senato. Attualmente il Codice Penale punisce il fatto di insultare qualcuno, con offese alla dignità o al decoro della vittima, con la reclusione da uno a sei mesi o con la multa. PLS 291/2015 modifica la disposizione che stabilisce come aggravante del reato l'utilizzo di elementi relativi alla razza, al colore, all'etnia, alla religione, all'origine o alla condizione della persona anziana o disabile, aggiungendo tra tali aggravanti la questione del genere. L'emendamento della relatrice, senatrice Marta Suplicy (PMDB-SP), include anche l'orientamento sessuale o l'identità di genere. In tutti questi casi la pena è di reclusione da uno a tre anni più una multa. Nel giustificare la proposta, Gleisi ha spiegato la necessità di includere la questione di genere nell'elenco delle aggravanti poiché ritiene inaccettabili atti che squalificano o disprezzano un genere a scapito di un altro. “Soprattutto perché la parità di trattamento tra uomini e donne è uno dei fondamenti di ogni Stato democratico governato dallo Stato di diritto”, ha sottolineato in un’intervista al quotidiano Correio do Estado. Il relatore ha difeso l'inclusione dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere grazie all'aumento dei discorsi di odio, degli atteggiamenti e delle azioni contro le persone che si identificano con il gruppo LGBT osservato negli ultimi anni in Brasile. “Si spera di scoraggiare la pratica di questo crimine che suscita grande indignazione e costituisce una vera violenza morale, che colpisce l’autostima e costituisce violenza verbale, così grave e deplorevole, poiché determina l’annullamento psicologico di chi è offeso e, spesso, , nel presagio di violenza fisica, con attentati gravi, se non la morte delle vittime”, ha detto Marta.
