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La Commissione presieduta da Marco Feliciano approva il progetto che permette alla Chiesa di porre il veto sugli omosessuali

Autorizzazione a discriminare senza essere puniti. È questo il motto del nuovo progetto approvato dalla Commissione Diritti Umani della Camera, presieduta dal viceparroco Marco Feliciano (PSC-SP).

Il provvedimento libera i templi religiosi dall'incriminazione del reato di discriminazione se vietano la presenza di cittadini che “violano i loro valori, dottrine, credenze e liturgie”, garantisce cioè la possibilità alle Chiese di vietare la presenza degli omosessuali.

Il rappresentante Washington Reis (PMDB-RJ) è l'autore del progetto. Secondo lui, la proposta prende di mira le azioni legali intentate da gay e lesbiche che si sentono discriminati dalle entità religiose.

"Bisogna prestare la dovuta attenzione al fatto che la pratica omosessuale è descritta in molte dottrine religiose come un comportamento contrario alle loro convinzioni. Per questo motivo, a tali organizzazioni religiose deve essere riconosciuto il diritto alla libertà di espressione", afferma il deputato.

Se andrà avanti, il provvedimento dovrà modificare una legge del 1989 che definisce reato praticare, indurre o incitare alla discriminazione o al pregiudizio basato su razza, colore, etnia, religione o origine nazionale, pena la reclusione da uno a tre anni.  

Il comitato che ha approvato la proposta è composto in maggioranza, ovviamente, da membri evangelici. Il testo passa ora al voto della CCJ (Commissione Costituzione e Giustizia) della Camera.
 

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