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“Assecondare le manifestazioni omofobe è inaccettabile”, dice la deputata Manuela D'Ávila

Manuela D'Ávila (PCdoB-RS) è al suo secondo mandato come deputata federale, e alle elezioni del 2010 è stata la candidata donna più votata in Brasile, con quasi 500mila voti.

Il lavoro di Manuela, fin da quando era consigliera, è sempre stato incentrato sui giovani, sui diritti umani e sulla questione LGBT. Attualmente la deputata presiede la Commissione per i Diritti Umani della Camera dei Deputati (CDHM), dove deve condividere lo spazio con l’omofobo Jair Bolsonaro (PP-RJ).

Dopo le dichiarazioni razziste e omofobe di Bolsonaro, rivelate in un'intervista al programma "CQC", Manuela ha chiesto al Partito Progressista di nominare un altro nome per sostituirlo, cosa che finora non è accaduta.

Nell'intervista esclusiva che leggete qui sotto, Manuela D'Ávila commenta il fatto che Bolsonaro faccia parte della Commissione, dice anche di credere nella punizione del parlamentare, basando la sua convinzione sulla manifestazione popolare di ripudio contro il deputato. Manuela ritiene che atteggiamenti come quello di Bolsonaro incoraggino i razzisti e gli omofobi a uscire allo scoperto.

Il deputato Jair Bolsonaro ha già definito una "troia" la ministra Maria do Rosário, che all'epoca era deputata federale, e l'ha spinta. E anche così, è stato messo sotto accusa per violazione del decoro parlamentare. Credi che questa volta dovrà affrontare delle sanzioni?
Credo nel lavoro che facciamo e nella forza di tutte le migliaia di brasiliani che hanno manifestato. Credo fortemente nella giustizia e nella prevalenza della verità e nella punizione di ogni crimine.

Abbiamo avuto una manifestazione a sostegno di Bolsonaro promossa dai neonazisti a San Paolo. Che cosa ne pensi?
Mi sembra assurdo. Infatti, qualsiasi manifestazione che nasca dall’odio, dal pregiudizio o dal disprezzo mi fa ribellare. Noi parlamentari dobbiamo capire che non possiamo incitare a commettere crimini, né a commettere crimini alimentati dall’odio.

L'atteggiamento del deputato incoraggia gli omofobi e i razzisti a uscire allo scoperto e a commettere aggressioni fisiche e verbali?
Credo di si. E il fatto che non sia prevista alcuna punizione per le sue dichiarazioni razziste aumenta il sentimento di impunità e incoraggia ancora più manifestazioni razziste e omofobe. Il deputato si dice omofobo perché questo tipo di manifestazioni non è ancora stato classificato come reato. Pertanto, la Camera deve assumere il suo ruolo e far rispettare le leggi del nostro Paese. È inaccettabile condonare manifestazioni che incitano all’odio, al razzismo e all’omofobia.

Quando hai saputo che sarebbe entrato a far parte della Commissione per i Diritti Umani, quale è stata la tua reazione?
La Camera è uno spazio democratico, dove convivono bene tutti i tipi di opinioni. Non giudico anticipatamente nessuno, quindi non l'ho fatto riguardo alla partecipazione del deputato Bolsonaro alla Commissione che presiedo.

Secondo quanto riferito, il Partito Progressista (PP) ha ignorato la sua richiesta di sostituire il nome di Bolsonaro e, a quanto pare, l'ispettore della Camera lo libererà da ogni accusa. Ciò premesso, quali azioni intendete promuovere?
Non possiamo dire cosa stabilirà l'ispettore della Camera. Lo sapremo solo quando verrà rilasciato. Per quanto riguarda i ricorsi occorre rispettare l'iter giuridico del processo alla Camera. Continuo a credere che ci sarà una punizione per un chiaro caso di pregiudizio. Aspettiamo, dopo la decisione, per valutare il futuro.

Nell’ultima sessione del CDH c’è stato un altro dibattito con Bolsonaro che ha coinvolto lei, Jean Wyllys e perfino il ministro della Giustizia, Eduardo Cardozo. All’epoca Bolsonaro dichiarò di subire “persecuzione” perché eterosessuale. Cosa ne pensa della presa di posizione di questo parlamentare?
Non si è parlato. C'è stata una manifestazione del deputato Jair Bolsonaro. Ho risposto a questa manifestazione perché capisco che il regolamento della Camera non permette di offendere i parlamentari, come è successo con il discorso del deputato. Abbiamo tutti il ​​diritto di parlare nelle commissioni e in plenaria. Tuttavia, il decoro parlamentare impedisce certi tipi di manifestazioni che a volte suonano come provocazione e mancanza di rispetto. Come presidente del CDHM, non posso permettere pratiche pregiudizievoli e provocatorie.

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