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La Corte Europea condanna l'Italia per non aver riconosciuto il matrimonio paritario

Martedì (21) la Corte europea dei diritti dell’uomo ha ordinato all’Italia di introdurre meccanismi di riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso (o genere).

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La decisione è stata motivata dopo la condanna del Paese per aver violato i diritti di tre coppie omosessuali di Trento, Milano e Lissone.

Secondo la sentenza, il Paese non ha rispettato l'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che riconosce il diritto alla vita privata e familiare alle coppie che convivono da anni in una relazione stabile.

Le tre coppie hanno chiesto ai municipi locali di potersi sposare civilmente, ma la loro richiesta è stata respinta. Lo Stato italiano dovrà risarcire 5mila euro a persona per i danni morali, oltre a dover stabilire misure legali per riconoscere le unioni omosessuali. Lo Stato italiano può ricorrere in appello.

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"(La decisione) è importante non solo per l'Italia, ma per tutti i Paesi europei che ancora oggi negano la piena dignità dei propri cittadini", ha dichiarato l'avvocato Alessandro Schuster, che rappresenta una delle coppie.

Vale la pena ricordare che 24 dei 47 paesi membri del Consiglio d'Europa hanno una legislazione che riconosce il matrimonio civile per le persone LGBT.

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