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Il numero di uomini eterosessuali che fanno porno gay per soldi è in crescita

Tra feticci e stigmi, l’industria cinematografica con attori etero che fanno sesso con altri uomini per soldi continua a crescere e a suscitare curiosità

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L'industria della pornografia è una vorace creatrice dei più svariati e strani feticci, siano essi cis, omo, bisessuali o trans. Uno dei feticci più comuni nel porno gay maschile è noto come porno per ragazzi etero o gay a pagamento: attori etero che fanno sesso con altri uomini per qualche soldo in più.

E non sono pochi quelli che si sono già cimentati in questo difficile percorso: Clay Maverick, Mike Branson, Wolf Hudson, Peter North, Christian Wians, Leo Giamani, Brent Diggs, Rod Daily, Paddy O'Brian, Chris Rockway, Sebastian Kross, Jeremy Walker, Castro Supreme e così via.

Per molti di questi attori, come Cristiano Wians, questo è diventato un argomento tabù da quando è definitivamente migrato nel porno etero: "Non voglio più parlarne, ho fatto undici scene gay 13 anni fa e basta."

 
Nonostante non sia una novità, il porno per ragazzi etero suscita ancora molto dibattito ed è stato oggetto della serie True life: I'm a gay-for-pay porno star, prodotta dall'americana MTV alla fine del 2015. Il team ha seguito da vicino i passi di due giovani attori in ascesa: Luke (o Vadim Black) e Ben.

Nelle prime dichiarazioni, Ben confessa: “Non avrei mai pensato di fare una cosa del genere”. Tuttavia ha accettato per via del denaro, che aiuterebbe molto a mantenere i suoi figli, e perché sua moglie Kristal è assolutamente comprensiva e lo incoraggia a continuare. Luke, invece, ha fatto di tutto per nascondere questo aspetto alla sua compagna Katelin, ma senza successo. “Quando lo ha scoperto ha pianto molto ed era davvero arrabbiata perché avevo mentito. Poi però abbiamo parlato tanto e lei è riuscita a capire le mie ragioni”.

 
Chi ha approfondito l'universo gay for pay è stato il regista canadese Daniel Laurin nel suo documentario Straight boys, vincitore del Durban Gay and Lesbian Film Festival. La scintilla per produrre il film è arrivata in un momento in cui Daniel era ossessionato dall'idea di guardare alcune di queste produzioni. "Ho iniziato a chiedermi perché le scene con uomini eterosessuali nei film gay mi attiravano di più rispetto alle scene tra due attori che si identificavano come gay", ricorda.
 
Daniel ha poi contattato alcune agenzie e ha approfondito i set cinematografici e la vita degli attori. Gli è apparso subito evidente che uno stigma molto forte ricade su questi professionisti nel momento in cui accettano di lavorare con altri uomini.

Anche all’interno dell’industria del porno soffrono dell’etichetta di “gay nascosti” e a volte vengono trascurati per questo. “Molte persone non riescono a capire cosa sia veramente: solo un lavoro. La maggior parte di questi attori accetta l'invito in cambio di denaro, poiché la tariffa è molto più alta. Inoltre, questi ragazzi viaggiano per un fine settimana, soggiornano in un hotel, lavorano un pomeriggio e guadagnano qualche migliaio di dollari. Non amano il loro lavoro, ma non lo odiano nemmeno”, spiega Daniel.

Fonte: rivista di viaggio

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