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De Lucca difende la municipalizzazione dei teatri indipendenti

Le autorità pubbliche sono state negligenti nei confronti dei professionisti della cultura durante la pandemia. Questo è stato il tono dell'incontro tra il candidato consigliere comunale di San Paolo del PT De Lucca (13000) e attori, produttori e altri operatori teatrali, avvenuto la settimana scorsa.

De Lucca ha incontrato i professionisti della cultura per discutere le opzioni per il settore. Tra le proposte avanzate dai partecipanti c'è la municipalizzazione delle sale cinematografiche indipendenti, che verrebbero utilizzate a titolo di prestito dalle attuali compagnie che già operano in queste sedi. Con questa misura si allevierebbe parte dei problemi finanziari legati al mantenimento di questi spazi.

“Molti artisti e produttori che hanno partecipato all’incontro hanno riferito che i loro progetti sono stati ridotti a zero subito all’inizio della pandemia. E le autorità pubbliche non hanno fatto nulla per minimizzare i danni”, ha criticato De Lucca. “La Banca Centrale ha iniettato 1,2 miliardi di R$ nelle banche brasiliane, ma per quanto riguarda il credito per i produttori culturali? Quali sono i sussidi alle sale per continuare a pagare l'affitto e le bollette, che continuano ad arrivare? Con questa proposta di municipalizzazione, questi teatri indipendenti diventano responsabilità del Comune, che deve garantire il funzionamento di ciascuno di essi, garantendo, allo stesso tempo, la libertà creativa e artistica ai gruppi che li gestiscono”, ha spiegato.

La proposta di municipalizzazione delle sale indipendenti verrà portata da De Lucca in Consiglio Comunale affinché il Consiglio Comunale sia obbligato, per legge, ad adottare un simile provvedimento.

Sulla base del dialogo

Dall’inizio della campagna De Lucca dialoga con diversi professionisti del settore della cultura e dello spettacolo, due ambiti devastati dalla pandemia e dimenticati dalla pubblica amministrazione. Si sono svolte conversazioni con proprietari di bar, discoteche, DJ, drag queen, attori, produttori di eventi e altri.

“Di solito dico che, in queste conversazioni, esercito il 'luogo dell'ascolto', invece del 'luogo del parlare'. Conoscendo la realtà delle diverse categorie professionali, siamo in grado di sviluppare un programma di mandato che sia coerente, inclusivo e che abbia effettivamente un impatto positivo sulla vita delle persone”, ha spiegato. “Sostengo la battaglia quotidiana delle persone che lavorano nel settore della cultura e dello spettacolo, per questo porterò in Consiglio comunale tutte le proposte che emergeranno da questi colloqui”, ha aggiunto.

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