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Domenica al parco: la riaffermazione eterosessuale…

Ieri, domenica, io e il mio ragazzo abbiamo deciso, dopo pranzo, di andare in un parco che non conoscevamo. Il parco è relativamente piccolo, forse qualcosa come il Trianon Park, che si trova sull'Avenida Paulista, ma più strutturato di questo. Tra i presenti, signore che sferruzzavano (letteralmente), qualche atleta domenicale che correva per il parco e bambini, tanti bambini... Insieme a loro c'erano i loro genitori, coppie di età dai 20 ai 40 anni.
 
Dopo una passeggiata nel parco e non avendo molto da vedere, dopotutto quella che doveva essere una cascata – l'attrazione principale del parco – non funzionava più. Abbiamo deciso di uscire da lì. Lungo il percorso che ci avrebbe portato all'auto, una scena attirò la mia attenzione: l'auto si fermò e ne saltò fuori un bambino, forse di 3 anni, la madre era già in piedi accanto alla portiera del passeggero e all'interno c'era un altro bambino più grande. gridando al bambino che camminava lungo il marciapiede. La madre allora disse dolcemente al marito (e forse al padre dei bambini) di scendere velocemente dall'auto: "Ingrassa!!! Si sfoca..." al che lui, ancora più dolcemente, rispose: "Sei in fai presto, lascia perdere..."
 
Lasciandoci alle spalle questa "famiglia felice" e già molto vicini a dove si trovava la nostra macchina, io e il mio ragazzo abbiamo guardato il cielo e abbiamo ringraziato quasi all'unisono il dono di essere gay. Dopotutto, essendo omosessuali non abbiamo bisogno di rispettare alcune regole imposte da una società eteronormativa.
 
Per me, da quando ho acquisito una prospettiva più critica sulla sessualità umana, l’omosessualità è sempre sembrata rivoluzionaria, trasgressiva o stimolante. Almeno, più dell’eterosessualità. Non senza ragione, il francese Guy Hocquengheim, nel 1993, affermava: "…il mio buco del culo è rivoluzionario". Il problema non è nell'ano in sé, ma in ciò che viene fatto con esso. Facendosi penetrare, agendo passivamente in una relazione sessuale, gli omosessuali rompono un modello culturale forte e di lunga data. Da qui, forse, il fatto che alcuni vedono nell'omosessualità una minaccia per la famiglia, i buoni costumi, la morale e perfino la religiosità. Il problema è che, quando viene penetrato, l'uomo smette di rispettare un codice morale imposto da secoli, "cessa" di essere un uomo e diventa una "donna", secondo, ovviamente, il pensiero conservatore.
 
Trovo però curioso (e non credo sia un errore), soprattutto perché ognuno ha tutto il diritto di condurre la propria vita come meglio crede, tuttavia non posso fare a meno di notare come, anche in ghetto omosessuale, gli standard eterosessuali hanno influenza su di noi.
 
Un esempio di ciò di cui parlo accade negli spettacoli nelle discoteche di tutto il Brasile... Generalmente, gli spettacoli di doppiaggio sono eseguiti da trasformatori, drag queen, travestiti e transgender che assumono il ruolo femminile. Finora nessun problema... Il fatto è che questo personaggio femminile sul palco si comporta sempre in modo eterosessuale. Dico personaggio, riferendomi all'immagine che vediamo sul palco, senza prestare attenzione all'identità di genere o al ruolo sessuale interpretato dai rispettivi attori nella loro vita reale. Perché i trasformatori, le drag queen, i travestiti e i transessuali hanno modi particolari di interpretare se stessi, tutti molto degni di rispetto.
 
La domanda è: perché una drag queen, ad esempio, forma sempre un partner romantico con un "uomo" sul palco e mai con un'altra drag queen, o con un travestito, a dimostrazione della diversità sessuale che la nostra stessa condizione omosessuale comporta??? C’è sempre un archetipo femminile e uno maschile sulla scena….
 
La domanda che mi pongo è se siamo davvero liberi da questo standard culturale imposto come crediamo e diciamo di essere. Un'altra domanda che mi pongo è: perché i gogo boys, ad esempio, si toccano appena quando sono sul palco? Non è una casa gay??? Può darsi che quando si toccano non smettano di popolare l'immaginazione omosessuale che si tratti di un "vero uomo" che può, in qualche modo, lasciarsi conquistare da un omosessuale???
 
Comunque... Sono domande come queste che mi ricordano le sagge parole di una delle più grandi attrici di questo paese, quando disse: "Sul palco non ci sono uomini o donne. C'è talento". Concordo in genere, numero e grado con Fernanda Montenegro.
 
Il messaggio è dato...

Bacio, bacio, bacio... sono andato...

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