Era il 28 giugno 1969 quando davanti al bar Stonewall Inn di New York, negli Stati Uniti, iniziò uno scontro tra agenti di polizia e la comunità LGBT. La ribellione è diventata una pietra miliare nella lotta per i diritti dei gay in tutto il mondo. Nel freddo pomeriggio di domenica scorsa (28/06), 40 anni dopo, giovani attivisti di gruppi politici di sinistra si sono riuniti presso la sede dell'Unione degli Insegnanti Ufficiali dell'Istruzione dello Stato di San Paolo (APEOESP) in un atto per " salvare Stonewall e togliere il carattere festoso della data".
Nel corso della sessione, un tavolo formato dalla presidente dell'associazione delle donne Pão e Rosas, Mara Onija e dal maestro di cinema e leader del Gruppo di Lavoro (GT) dei Neri del Coordinamento Nazionale di Lotte (Conlutas), Wilson Silva, in Oltre al rappresentante dell'entità LGBT GT, l'anziano Sano, ha discusso con i poco più di 30 presenti della necessità di cambiare il formato della parata e ha invitato il movimento gay a tornare in piazza per combattere i pregiudizi.
Alle 16, ora fissata per l'inizio dell'evento, le sedie erano ancora vuote. "Sarà un po' tardi, ma ci aspettiamo più gente", hanno spiegato gli organizzatori. A terra, Mara Onija stava preparando gli ultimi dettagli di un poster che sarebbe stato incollato sul muro.
All'inizio della sessione, la rappresentante di Pão e Rosas ha ricordato l'assassinio di Marcelo Campos dopo la parata gay di San Paolo del 14: "L'atto di oggi ha un doppio segno, la festa e la morte di Marcelo", ha detto.
Poi è stato il turno di Wilson Silva di parlare. Ha discusso. "La Parata oggi è diventata una festa e quando dici che è divertente, dimentichi che c'è gente che si diverte a stuprare le donne o a picchiare i gay", ha detto. Sempre secondo il leader del GT de Negros da Conlutas, "Parada rifiuta di vederci come partner, ma è partner di stabilimenti, come le saune, che sfruttano i gay".
Nuovo muro di pietra in Brasile?
Wilson e Mara hanno affermato concordemente che senza lotta e unità non sarà possibile porre fine alla discriminazione. "Quella fiamma accesa da Stonewall deve continuare. È necessario ricostruire i muri della ribellione per combattere l'omofobia", hanno sottolineato. Sempre secondo gli attivisti è necessario “colpire tutti, come hanno fatto loro”.
Al termine degli interventi, che hanno sottolineato anche l'importanza dell'iniziativa di Conlutas nel ricordare i 40 anni di Stonewall, erano presenti 10 giovani tra il pubblico, tra cui un rappresentante del Segretariato LGBT del PSTU e un altro dell'Unione Nazionale degli Studenti (UNE), hanno posto domande ed espresso i loro punti di vista.
L'evento si è concluso con un saluto a Stonewall e un applauso.