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Le riprese di nudo artistico esplorano gli orrori dell'Olocausto

Il modello Diego Volpi fa parte del servizio fotografico che porta le tendenze dalla passerella parigina per l'Inverno 2016.
 
 
L'ispirazione e l'ideazione di questo editoriale sono nate dalla lettura del libro "Il violino di Auschwitz" dall'autore Maria Angeli Anglada. Il libro racconta la storia di speranza dell'artigiano ebreo di nome Daniel, che, nel terrore del genocidio avvenuto in olocausto dei campi di concentramento da Auschwitz Cerca di salvarsi grazie al suo dono e alla sua passione nell'arte di costruire violini e di portare alla perfezione la musicalità, sopravvivendo così agli orrori quotidiani della camera a gas.
 
L'organizzazione collettiva di idee, riferimenti e tendenze della moda ferma il tempo fotografia, e inducono a riflettere sulla costruzione del futuro dell'umanità confrontandosi con un'interfaccia di conoscenza storica, attraverso una materia così delicata e una pratica di crudeltàe ancora incomprensibile al mondo contemporaneo.
 
I colori della transizione editoriale tra l'oro e il nero, con una tendenza poetica e densa attraverso look invernali e pesanti ispirati allo stilista Thom Browne e ai suoi look dalla passerella di Parigi per l'inverno 2016.
 
 I colori neri rappresentano l'aristocrazia e l'autoritarismo dei tedeschi in mezzo all'oscurità, il schiavitù e il lutto di un tempo oscuro per l'umanità e la nudità rappresenta la morte passeggera e velata di tutti gli innocenti morti in modo disumano.
 
Il saggio firmato dal fotografo Katia Reis ha la direzione artistica e del trucco Evandro Gueiros.
 
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