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Ti sei trovato in una situazione rischiosa durante il Carnevale? Scopri come prevenire l'HIV

Il Carnevale è quel meraviglioso periodo dell'anno in cui le persone colgono l'occasione per rilassarsi, divertirsi con gli amici, bere molti drink e, ovviamente, baciarsi molto, per usare un eufemismo.

È quasi un mese di baldoria – che inizia a gennaio e termina a febbraio – che riunisce milioni di persone inseguendo un desiderio comune: divertirsi. Questo divertimento, però, spesso dopo il carnevale può sfociare in tristezza e preoccupazione, causate dalla mancata prevenzione.

Nell'euforia del momento, complice il consumo di alcol e altre droghe, molti festaioli finiscono per non prendere alcuna precauzione e fare sesso senza preservativo. La buona notizia, tuttavia, è che puoi prevenire l’infezione da virus HIV.

In caso di esposizione a rischio (sesso senza preservativo, preservativo rotto, iniezione condivisa con ago, ecc.) nelle ultime 72 ore (3 giorni), puoi cercare un centro sanitario – soprattutto quelli specializzati in infezioni a trasmissione sessuale – e spiegare che sei entrato in una situazione di rischio.

Il passo successivo sarà quello di effettuare un test sierologico (solitamente HIV, sifilide ed epatite). Se sei HIV negativo, inizierai immediatamente il trattamento con PEP (Profilassi Post-Esposizione), che consiste nell’assunzione di farmaci antiretrovirali per 28 giorni ininterrotti. Trascorso questo periodo è necessario ritornare in clinica per sottoporsi ad un nuovo esame e verificare se il trattamento ha funzionato.

Ricerche recenti indicano che il trattamento PEP è efficace al 98% quando il paziente segue rigorosamente le istruzioni dei professionisti.

IL TEST

Il test rapido dura, in media, da 30 minuti a 2 ore. Nel caso della PEP è importante sottolineare che è consigliata solo alle persone che non sono sieropositive e sono entrate in contatto con il virus (consapevolmente o meno) nelle ultime 72 ore. Trascorso questo periodo il farmaco non avrà alcun effetto.

Pertanto, nel caso in cui siano trascorsi i tre giorni consentiti per la profilassi farmacologica post-esposizione, il test HIV resta fondamentale. In caso di infezione, gli operatori sanitari avvertono che prima il paziente conosce la propria sierologia, meglio sarà per la sua salute.

Dal 2013, il Ministero della Salute fornisce, attraverso il Sistema Sanitario Unificato (SUS), cure antiretrovirali e monitoraggio medico a tutti i portatori di HIV, indipendentemente dalla carica virale e dal livello di CD4. Iniziare il trattamento il prima possibile comporta una migliore qualità di vita per il paziente, oltre ad essere un modo per controllare l’epidemia.

Gli studi hanno dimostrato che un sieropositivo non rilevabile, con un trattamento aggiornato, NON TRASMETTE L'HIV.

EFFETTI COLLATERALI

Come tutti i farmaci, l'uso degli antiretrovirali può eventualmente causare alcuni effetti collaterali, come mal di testa, diarrea, sonnolenza, occhi gialli, ecc. Una persona che mantiene uno stile di vita attivo e fa esercizio fisico regolarmente riduce le possibilità di soffrire di tali effetti.

E ricorda sempre: POTRESTI AVERE PREGIUDIZI, MA NON HIV!

Per evitare di perdere l'abitudine: INDOSSARE SEMPRE IL PRESERVATIVO!

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