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Il fratello di Luciano Huck si apre in una foto alla parata del gay pride di Los Angeles

Fernando Grostein, fratello del presentatore Luciano Huck, ha pubblicato una foto/sfogo sul suo Instagram durante la parata gay di Los Angeles.

Ha parlato dei pregiudizi di cui soffriva a scuola quando era adolescente e di essere stato licenziato da un'agenzia pubblicitaria solo perché gay.

 

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(Portoghese e inglese) Oggi c'è la parata LGBTQ qui a Los Angeles, così come il mese del Pride. Perché è così importante? Quando ero piccolo, ascoltavo costantemente barzellette LGBTQ in tutte le scuole che frequentavo. Vera Cruz, Santa Cruz e anche alla FGV dove mi sono laureata. Non erano tutti studenti ma molti, compresi alcuni “insegnanti”. Quando ho iniziato a lavorare nella pubblicità come regista, ricordo che uomini adulti durante una riunione passavano un biglietto dicendo "il regista è un frocio". Sono stato licenziato prima di girare uno spot pubblicitario di birra e calcio dopo che i clienti avevano sentito la mia voce "effeminata" durante una riunione. Anni dopo, sono uscito allo scoperto su internet, sui giornali e in televisione, proprio perché non dobbiamo e non possiamo mettere a tacere le nostre voci, dobbiamo prendere posizione. Ho ricevuto messaggi, alcuni pubblici, altri anonimi in cui ringraziavano la mia posizione e sostenevano la mia posizione. D'altro canto ho ricevuto anche minacce di violenza, di picchiarmi a morte. Tenendo conto che sono un maschio bianco, privilegiato, cis-maschio, immagino quanto soffra chi non aveva questi scudi. Una volta ho intervistato un grande banchiere che diceva che i privilegi dovrebbero essere esercitati con responsabilità. Ecco perché continuerò a issare la bandiera LGBTQ con orgoglio e fiducia. La Pride Parade non significa fare festa e “divertirsi”. La Pride Parade è il nostro mezzo per far valere la nostra voce. È per dimostrare: noi ci siamo, siamo forti, non ci tireremo indietro; prevarremo. Per innumerevoli anni, la Chiesa cattolica ha promosso una sanguinosa persecuzione contro di noi, usando le parole di Paolo di Tarso, San Paolo, che ha istituzionalizzato l'omofobia nella politica, nell'istruzione e nello sport. Con l’avanzare dei promotori e istigatori dell’odio, chiarisco la nostra posizione: siamo tanti e non ci piegheremo. Oggi è il Pride Day LGBT qui a Los Angeles, il Pride Month. Perché è importante? Quando ero studente sentivo battute contro le persone LGBTQ in ogni scuola in cui studiavo. Vera Cruz, Santa Cruz e anche alla FGV dove mi sono diplomata. Non tutti, ma erano tanti gli studenti e anche qualche “professore”. Quando dirigevo la pubblicità, ricordo un incontro ad un (continua nei commenti) #pride #justunite @lapride

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