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Mauro Sousa si esprime sull'omofobia su Instagram

Il regista Mauro Sousa ha pubblicato un post molto emozionante sull'omofobia sul suo Instagram. Il profilo è seguito da più di 67mila follower e il direttore parla costantemente di tematiche LGBT.

 

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Questo testo può sembrare che parli di me, ma non lo è. Il caso riguarda me, ma il focus non sono io. Questo testo è, principalmente, un grido di aiuto (o un grido di aiuto) e non arriva per niente. Il desiderio di scriverlo è nato dalle decine di messaggi omofobi che ricevo ogni giorno perché affronto la questione LGBT, sia nella mia vita personale che nel lavoro. E sono molti. Molti davvero. Ci sono i pregiudizi indiretti, che si mascherano da buone intenzioni dicendo “non è appropriato” o “non è naturale”, e ci sono quelli molto diretti, che vorrebbero che “venissi colpito con il filo spinato”. E quel che è peggio, tutti sono intenzionalmente crudeli: questa normalizzazione dell'ostilità mi spaventa a morte. E poiché sono scritti direttamente a me, augurandomi del male, mento se dico che non mi faccio male da solo. Il mio primo impulso è quello di fare un passo indietro e osservare la barbarie svolgersi mentre rimango lì, perplesso, nel mio “saggio sulla cecità”. Ma ho una via di fuga, ho il mio trucco: posso scrivere. Non che l'intenzione sia quella di trasformare il mio social network in un diario aperto o in un muro di lamenti (al contrario), ma è qui che verrò letto e accolto da voi, miei follower. Anche se virtualmente, mi conforti e mi tieni sulla buona strada. E questo è un bene. Ma come ho detto, questo testo non riguarda me. Questo testo parla delle migliaia di LGBT là fuori che non sanno scrivere, che soffrono in silenzio, che muoiono picchiati nei bassifondi come topi. Se io, con tutto il sostegno che ho, vengo attaccato e continuo a tremare, immaginate la stragrande maggioranza delle persone che sono indifese e non hanno nessuno? Quindi, seguaci, la mia richiesta è che, nello stesso modo in cui aiutate me, prestate attenzione anche alle persone intorno a voi. In particolare, le persone LGBT intorno a te. Che siano adulti o bambini, potrebbero aver bisogno di una spalla su cui appoggiarsi. E tutti noi, più che mai, abbiamo bisogno di tenerci per mano e non lasciarci andare. ✏️: nell'illustrazione di mia sorella @marinatakeda, ci siamo io, lei e mio fratello @maurisousa_, abbracciati, protetti, rafforzati, come siamo sempre stati e come dovremmo essere tutti. #più amore

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