in

Cosa dovrebbe imparare Bolsonaro da Michael dos Santos

Ho trovato il coraggio con cui il giocatore del Vôlei Futuro Michael dos Santos (foto), del Vôlei Futuro, ha deciso di ammettere che la sua omosessualità è fonte di ispirazione. Stupida e ignorante è stata la provocazione dei tifosi che, durante una partita delle semifinali di Superlega Maschile, hanno insultato l'atleta, definendolo, tra l'altro, "frocio" e "frocio".

Messo alle strette, Michael è uscito allo scoperto, dicendo chiaramente di essere gay, ma che il suo orientamento sessuale non aveva bisogno di essere commentato. Bel posizionamento. Cosa conta di più? La sessualità dei giocatori o il loro talento in campo? Cosa si dovrebbe pretendere da un atleta? Cosa fa a porte chiuse o la sua competenza contro il suo avversario?

L'esempio di Michael evidenzia i pregiudizi gretti dei brasiliani, ma mostra anche che l'orientamento sessuale non definisce nessuno. Il deputato federale Jair Bolsonaro potrebbe riflettere sulla dignità di Michael: invece di limitarsi a lanciare insulti contro i neri e gli omosessuali, dovrebbe stare zitto e lasciare le sue argomentazioni retrograde limitate alla cerchia di amici e familiari, che almeno lo sostengono con le sue opinioni.

Michael è un vincitore – e non lo dico solo perché ha deciso di parlare apertamente della sua sessualità: ha dimostrato di essere un professionista onesto e sincero, qualità che Bolsonaro non sembra possedere. In effetti, integrità e sincerità sono cose che, purtroppo, si allontanano molto da alcuni membri del Congresso Nazionale, ancora dominato da conservatori religiosi che, pervasi da uno spirito non cristiano, cercano di impedire alla comunità LGBT di godere pienamente dei propri diritti.

Imparate da Michael, cari deputati e senatori! Ha molto da insegnare…

L'evento Itaú dibatte sull'invisibilità degli omosessuali nel mercato brasiliano

João, di Rio