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Il traffico è uno specchio della società

Il Brasile è l’unico paese al mondo in cui ai pedoni viene suonato il clacson quando decidono di attraversare la strada. Mi è successo oggi e posso dire che è stato abbastanza disgustoso.

Nello specifico a San Paolo, una città fatta per la circolazione delle auto e non dei pedoni, non sorprende che questi non abbiano alcun vantaggio. I nostri marciapiedi stanno letteralmente cadendo a pezzi, con buchi enormi che potrebbero ferire anche gravemente qualcuno. Se c'è un investimento in questo senso è nelle zone “nobili”, per esempio in Rua Oscar Freire, a Jardins, dove il rifacimento dei marciapiedi è stato in parte sponsorizzato dagli stessi negozianti e da aziende private.

Leggi molto indulgenti portano anche ad abusi stradali. Il mese scorso, uno squilibrato ha investito deliberatamente 15 ciclisti a Porto Alegre. L'incidente ha scatenato un'ondata di proteste in tutto il Paese: ieri a San Paolo due aziende hanno organizzato un'azione nel Parque do Povo, consistente nella distribuzione di adesivi per auto (immagine sopra).

Si prevede che la stessa società effettuerà azioni simili a Rio e Porto Alegre nelle prossime settimane. Sabato ho assistito ad un'altra azione, questa volta coinvolgendo ciclisti nudi che hanno sfilato per le strade di Vila Madalena. In modo ironico e divertente hanno protestato contro i recenti casi di intolleranza al traffico.

Purtroppo non è solo nelle città che questa intolleranza provoca morti. Sulle strade durante l'ultimo Carnevale sono morte 213 persone: un numero che significa un aumento del 47,9% rispetto allo stesso periodo del 2010, quando furono registrati 143 morti.

Questi numeri rivelano una tragedia nazionale. Sono necessarie una maggiore consapevolezza del traffico e leggi più severe per punire i conducenti cattivi. Come sostiene l’antropologo Roberto da Matta, la mancanza di educazione stradale è il riflesso di comportamenti distorti nella società brasiliana. Aggiungo che, inoltre, il nostro transito dimostra quanto siamo lontani anni luce dalle nazioni cosiddette civilizzate.

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