Un ventenne gay è stato arrestato a San Pietroburgo, in Russia, grazie alla collaborazione del padre, che aveva chiesto di uccidere il proprio figlio “per l'onore della famiglia”. Zelimkham Akhmadov è uno degli uomini arrestati l'anno scorso dalle autorità della Cecenia, una regione appartenente alla Federazione Russa, a causa del suo orientamento sessuale. In una sorta di campo di concentramento per detenere omosessuali o presunti omosessuali in territorio ceceno, il giovane è stato torturato e costretto a denunciare altri amici altrettanto gay. Dopo essere riuscito a fuggire, Zelimkham andò a cercare aiuto a San Pietroburgo, dove trovò rifugio presso un altro amico. Da allora i suoi genitori lo hanno inserito nella lista dei ricercati del paese. Nell'aprile di quest'anno alcuni membri della sua famiglia hanno cercato di consegnarlo alle autorità, ma lui è riuscito a scappare. Il giovane ha provato a chiedere aiuto alla Russian LGBT Network, un'organizzazione non governativa che aiuta le persone LGBT nel Paese europeo. Ha quindi fissato un punto d'incontro, ma arrivato nel luogo dove gli era stata promessa la massima sicurezza, è stato sorpreso dalla presenza del padre, accompagnato dagli agenti di polizia, che lo hanno costretto a salire su un'auto. Da allora non si hanno più notizie di Akhmadov. La rete LGBT russa ha invitato la polizia di San Pietroburgo ad aprire un'indagine per cercare di ritrovarlo. Dopo la ripercussione del caso di Zelimkhan Akhmadov sulla stampa nazionale, i rappresentanti di Freedom House, un'organizzazione indipendente che opera a favore della democrazia e dei diritti umani, hanno affermato che “la persecuzione della comunità LGBT in Cecenia è purtroppo lungi dall'essere finita”. “Come molti altri, Zelimkhan è stato arrestato dalle autorità locali, torturato e aggredito a causa del suo orientamento sessuale”. "Poiché le autorità russe collaborano con l'omofobia, chiediamo urgentemente l'aiuto dell'APCE (Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa), chiedendo l'ingerenza internazionale e la stampa per indagare sulle atrocità commesse dalle autorità cecene", ha chiesto l'entità.
