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Per la Procura federale vietare il dibattito sul genere nelle scuole è “incostituzionale”

Secondo la posizione della Procura federale per i diritti dei cittadini (PDFC), del Ministero pubblico federale, vietare la discussione sul genere in classe “è incostituzionale”. La posizione dell'organismo è stata emessa dopo che ha cominciato a circolare su Internet un modello di “notifica extragiudiziale”, redatto dal procuratore regionale Guilherme Schelb, senza l'approvazione del MPF, che vietava espressamente l'autorizzazione del tema nelle scuole. Nella nota personale della procura sono previste sanzioni per presidi ed educatori che avessero affrontato la questione con gli studenti. Per PDFC, la notifica è “intimidatoria”. Nella lettera inviata da PDFB agli enti pubblici responsabili dell'istruzione e dei diritti umani, come il Ministero dell'Istruzione e il Segretariato Speciale per i Diritti Umani, si chiarisce che è incostituzionale vietare il dibattito sul genere e che la censura di questo argomento costituisce una grave ostacolo al diritto fondamentale dei bambini e degli adolescenti all’accesso e alla permanenza a scuola, poiché contribuisce a creare un ambiente ostile in cui le differenze non vengono rispettate, rendendo difficile l’apprendimento e il processo di socializzazione. Il documento ricorda inoltre che la discriminazione motivata dall'orientamento sessuale altrui non è accettata dalla Corte Suprema Federale (STF) e mette in luce i crimini commessi a causa della fobia LGBT.

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