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La Copacabana Parade giunge alla sua 20esima edizione e avrà come alleata la Marcha das Mulheres Negras

C'è qualcosa di più bello che vedere due cause unirsi per un futuro migliore?  

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Questa domenica (15), Copacabana diventerà più piccolo con la 20esima parata del Pride LGBT a Rio de Janeiro.

Con il motto "Le parole feriscono, la violenza uccide", l'evento mira a riunire migliaia di persone sul lungomare di Copacabana per chiedere la fine della violenza contro lesbiche, gay, bisessuali, travestiti e transgender.

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Il raduno del Pride LGBT inizierà alle 13:XNUMX posta 6 da Copacabana. Dalle ore 9, invece, il pubblico potrà usufruire di una serie di servizi offerti gratuitamente in loco.

È il 'Azione, Orgoglio e Cittadinanza', che comprenderà la vaccinazione contro l'epatite B e la distribuzione di oltre 400 preservativi. Sarà inoltre possibile effettuare il test rapido per l'HIV. Inoltre, durante l'azione, la Manpower Company e il Comitato Olimpico registreranno lesbiche, gay, bisessuali, travestiti e transessuali per coprire i posti di lavoro vacanti durante le Olimpiadi di Rio 2016.

Già Sindacato avrà il dovere legale e distribuirà le informazioni.

Cinque trii elettrici

La festa della diversità vedrà la partecipazione di cinque trii elettrici che sfileranno lungo l'Avenida Atlântica.

La marcia avrà “ali di rivendicazione”, con il "Madri per la diversità" nella parte iniziale del Corteo, parlando contro lo Statuto della Famiglia e mostrando che le configurazioni familiari sono molteplici. L’ala transgender verrà a rivendicare i loro diritti e la loro identità di genere.

Alle 14, il trio di apertura si trasformerà in un grande palco tutto bianco con lo spettacolo di diversi artisti della scena gay, presentati da Lorna Washington e Magaly, due icone di Rio.

A Marcia delle donne nere parteciperà alla sfilata contro razzismo e contro il LGBTfobia.

Il Movimento Banner per l'Uguaglianza nelle Vene propone la fine delle restrizioni sui donatori di sangue considerati non idonei a causa del loro orientamento sessuale. Il movimento mette in discussione i criteri adottati per la donazione del sangue e l'ordinanza n. 2712/2013 del Ministero della Salute.

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