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Il Gay Pride serbo è vietato per il terzo anno consecutivo; gli attivisti protestano

Venerdì scorso (27) il governo serbo ha diffuso un comunicato in cui informa che la parata del Gay Pride di Belgrado, prevista per sabato (28), è vietata.

"Le valutazioni sulla sicurezza mostrano che potrebbero verificarsi gravi violazioni dell'ordine e della pace, e l'unica cosa più importante dei diritti e della libertà è la sicurezza dei cittadini, ha dichiarato il primo ministro Ivica Dacic, motivando la decisione.

Nel 2010 la parata si è tenuta per la prima volta e ha subito un grave attacco da parte di gruppi omofobi. Gli agenti di polizia che scortavano la manifestazione si sono scontrati e l'azione si è conclusa con il ferimento di oltre 150 persone.

Secondo Dacic non vi è alcun tipo di coinvolgimento politico nel vietare la parata. Secondo lui, organizzare la marcia sarebbe un atteggiamento positivo da condividere con il mondo.

"Ma d'altra parte, cosa accadrebbe se trasmettessero immagini diverse, se qualche vita umana andasse perduta? Chi sarebbe allora responsabile di questo e delle conseguenze per il nostro Stato?", ha sostenuto il primo ministro.

Gli attivisti locali hanno considerato il divieto un atto di pregiudizio e hanno chiesto maggiore sicurezza al governo per la manifestazione.

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