in

La ricerca indica il Paraná a favore della criminalizzazione dell’omofobia

Una votazione in diretta ieri (28), durante la trasmissione televisiva Tribuna na, trasmessa dal quotidiano SBT allo stato del Paraná, ha dimostrato che la maggioranza dei paranási è favorevole all'approvazione della legge 122/06, che criminalizza la discriminazione sessuale nella paese il 56% dei partecipanti ha dichiarato di essere d’accordo con la nuova legge; Il 44% ha espresso fastidio.

Per l’attivista Toni Reis, presidente dell’Associazione brasiliana di gay, lesbiche, bisessuali, travestiti e transessuali (ABGLT), è necessario evidenziare l’importanza che avrà l’approvazione della PL nel ridurre i casi di discriminazione e violenza subiti dai gay” dimostrato nella nostra società”.

“Se, nella stesura del disegno di legge, sostituiamo la parola 'omosessuale' con la parola 'nero' o 'ebreo', per esempio, ci renderemo conto che la legge è etica e corretta. Nessuno vuole che i neri siano discriminati sul lavoro, in albergo o in un ufficio pubblico. (…) Ciò che propone il disegno di legge sono le stesse garanzie per le persone GLBT”, spiega Toni.

“La nostra sfida più grande sono i deputati religiosi, che vogliono imporre i loro dogmi in proposte legislative, molte delle quali sono contrarie ai diritti della comunità gay”, sottolinea.

Un altro dato da lui evidenziato è il risultato di uno studio condotto dal Centro Studi sulla Violenza dell'USP (Università di San Paolo), che indica il Paraná come lo stato più omofobo della regione meridionale. Ciò secondo Toni rende evidente l'urgenza di una maggiore tutela da parte dello Stato.

“Dei 26 omicidi GLBT avvenuti nel Sud, 13 sono avvenuti nel nostro Stato, il che dimostra il più alto tasso di violenza nella regione. Questa è un’altra informazione che rafforza la necessità di una legislazione specifica per frenare la discriminazione e la violenza che ne deriva”.

Varig condannato a pagare un risarcimento per aver discriminato un dipendente gay

Nonostante la pioggia, la manifestazione contro la violenza a Jardins riunisce 300 persone