Secondo i dati dell’indagine, la popolazione trans è quella più colpita dallo stigma e dalla discriminazione Indice dello stigma in relazione alle persone che vivono con l’HIV/AIDS – Brasile, da UNAIDS (Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'HIV/AIDS).
Lo studio, senza precedenti nel paese e condotto in sette capitali tra aprile e agosto 2019, ha concluso che Il 90,3% dei transessuali e travestiti intervistati ha vissuto almeno una situazione di stigma e commenti discriminatori, come le molestie verbali (74,2% delle segnalazioni), l'esclusione dalle attività familiari (69,4%) e l'aggressione fisica (56,5%). Almeno l'80,6% ha dichiarato di aver ricevuto commenti discriminatori provenienti soprattutto da familiari.
“Queste analisi sono state effettuate per dare visibilità a un problema che precede la disponibilità e la qualità del trattamento dell’HIV. Lo stigma legato all’HIV è uno dei tanti che le persone trans sperimentano quotidianamente e che implica direttamente l’accesso a tutte le tecnologie di prevenzione e cura disponibili”, ha spiegato Ariadne Ribeiro, consulente per il sostegno comunitario presso UNAIDS in Brasile.
“Finché non combatteremo lo stigma per raggiungere gli obiettivi di zero discriminazioni, zero nuove infezioni e zero morti legati all’AIDS, saranno le popolazioni più vulnerabili a continuare a morire”.
I dati sono stati presentati mercoledì scorso (29), il Giornata della visibilità trans, in una riunione tecnica tenutasi presso la sede dell'Organizzazione Panamericana della Sanità/Organizzazione Mondiale della Sanità (OPS/OMS), a Brasilia, da UNAIDS e dalla rappresentanza dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) in Brasile, attraverso campagne Liberi e Uguali e Discriminazione zero.
Maggiori informazioni sullo studio qui.