Secondo un recente studio pubblicato questa settimana, la politica conservatrice dell’immigrazione negli Stati Uniti è vista come un ostacolo al turismo dalla maggior parte dei gay e delle lesbiche. Secondo un sondaggio condotto dalla società Community Marketing, Inc. (CMI), il 68% dei gay e delle lesbiche preferisce viaggiare in un paese diverso dagli Stati Uniti. Lo studio, il più grande nel suo genere, ha ricevuto più di 7.500 risposte da tutto il mondo. Le lesbiche e i gay canadesi hanno mostrato il più grande rifiuto della politica adottata negli Stati Uniti. In una domanda parallela, il 74% degli intervistati residenti negli Stati Uniti ha dichiarato di essere più disposto a visitare un paese con un profilo politico progressista. Anche così, gli Stati Uniti rimangono una destinazione di vacanza altamente desiderabile per molti. Tra gli intervistati che non risiedono negli Stati Uniti, il 61% ha risposto di visitare ancora gli Stati Uniti a causa delle comunità gay urbane e dei resort. “In Brasile la situazione è simile. Attualmente è più facile ottenere voli per gli Stati Uniti che per l’Europa. Anche il numero di pacchi venduti negli Stati Uniti ha registrato un calo significativo. Questo è un fatto. Questo è un riflesso della politica di immigrazione non solo nel mercato GLS, ma anche in quello eterosessuale”, ha affermato Nilton Paiva, presidente di ABRAT GLS – Associazione brasiliana del turismo GLS. Anche una buona leadership da parte della comunità LGBT aiuta a incoraggiare il turismo. Il 43% degli intervistati provenienti da fuori degli Stati Uniti ha dichiarato di visitare gli Stati Uniti a causa del suo attivismo efficace. La diversità dei motivi si riflette nelle diverse regioni del mondo. Mentre gli australiani hanno affermato di non visitare gli Stati Uniti a causa della loro politica di guerra contro l'Iraq, i latinoamericani e i canadesi hanno affermato che i cambiamenti nelle leggi sull'immigrazione sono la ragione principale per non viaggiare negli Stati Uniti.
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