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Il Pubblico Ministero vuole che i casi di omofobia siano giudicati sulla base della legge sul razzismo

Il Procuratore Generale della Repubblica, Rodrigo Janot, ha inviato un parere alla Corte Suprema Federale (STF) proponendo che i casi di omofobia e transfobia – che sono crimini commessi contro le persone LGBT – siano giudicati sulla base della legge sul razzismo – che fa riferimento ai pregiudizi relativi al colore, alla razza e all'etnia.

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Secondo Janot il provvedimento costituirebbe una valida alternativa finché non verrà approvata una legge specifica contro l'omofobia. Per lui le proposte sull'omofobia stanno passando al Congresso, ma non è ancora prevista la votazione.

"La discriminazione e il pregiudizio contro lesbiche, gay, bisessuali, travestiti e transessuali colpisce soprattutto determinate persone e gruppi, il che infanga il principio di uguaglianza e conduce a una situazione particolare di grave vulnerabilità fisica, psicologica e sociale, in violazione del diritto alla sicurezza , importanti prerogative della cittadinanza", si legge nel parere.

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Janot propone di includere i casi di omofobia nell'articolo 20 della legge 7.716/89, contro il razzismo, che classifica come reato praticare o indurre discriminazioni o pregiudizi. La pena è fino a tre anni di reclusione più una multa. E cinque anni, più una multa, se il reato è commesso dai media.

La STF è attualmente in pausa e non si prevede al momento il giudizio della richiesta.

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