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Il Procuratore Generale vuole che il Congresso abbia una scadenza per criminalizzare l’omofobia e la transfobia

Rodrigo Janot, che è il Procuratore Generale della Repubblica, ha inviato il 19 un parere alla Corte Suprema Federale, in cui raccomanda che la Corte dia al Congresso un termine "ragionevole" per completare la votazione sul progetto che criminalizza l'omofobia e la transfobia.

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Janot, attraverso il documento, si dice favorevole all'azione PPS, presentata dal ministro Celso de Mello alla fine del 2013, in cui si sottolinea che il Congresso è considerato "mancante" per non aver adottato una legge in materia.

Nella raccomandazione del procuratore generale, se il Parlamento non rispetta il termine stabilito dalla Corte, la punizione per l'omofobia e la transfobia dovrà essere definita dalla stessa Corte Suprema. Non vi è ancora alcuna previsione per il giudizio dell'azione. 

"È importante che il Tribunale Supremo Federale intervenga per accelerare il processo di produzione normativa e dare concreta attuazione ai dettami costituzionali volti a punire ogni discriminazione che violi i diritti e le libertà fondamentali (art. 5, XLI) e la pratica del razzismo come forma non -reati soggetti a cauzione e imprescrittibili, soggetti alla pena della reclusione (art. 5, XLII), che generano chiaramente uno specifico dovere di legiferare", afferma. 

Vale la pena ricordare che il progetto 122, del 2006, che intendeva criminalizzare l'omofobia, è stato trattato al Senato fino al 2014 ed è stato archiviato alla fine della legislatura del 2014. Il testo mira a modificare la legge sul razzismo – che si occupa dei reati derivanti discriminazione o pregiudizio di razza, colore, etnia, religione o origine nazionale – e comprende anche la discriminazione basata sul genere, sul sesso, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere, sugli anziani e sulle persone con disabilità.

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"Pertanto, considerando il concetto storico di razza e, conseguentemente, il razzismo, l'omofobia e la transfobia, come comportamenti discriminatori volti all'inferiorizzazione degli esseri umani semplicemente in ragione dell'orientamento sessuale, rientrano tra i reati conseguenti alla discriminazione o al pregiudizio di razza", puntualizza fuori il documento.

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