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Lo psicologo Pedrosa risponde: Sono stato licenziato perché gay. Cosa devo fare?

Domanda: Mi è successo qualcosa di veramente brutto e voglio dirtelo e vedere cosa posso fare, perché mi sento davvero male. Ero il portiere di un palazzo e l'amministratore del palazzo cominciò a sospettare che fossi gay perché il mio ragazzo veniva tutti i giorni a prendermi. Ha iniziato a insultarmi come un frocio e un frocio. C'è stato un giorno in cui mi sono arrabbiato e gli ho detto che ero davvero gay e che non aveva niente a che fare con la mia vita. Ha detto che non voleva che i cervi lavorassero nell'edificio e mi ha licenziato. Ora sono disoccupato e mi sento uno schifo. (Chico – San Paolo – SP)

Chico, è deplorevole che sia successo. Sei stato l'ennesima vittima dell'omofobia (avversione verso gli omosessuali). Molti gay sono perseguitati nel mondo. La maggior parte delle religioni, in particolare quella cattolica romana, condannano con veemenza l'omosessualità, istigando pregiudizi contro gli omosessuali, generando violenza fisica e morale e omicidi.

Questo è il motivo per cui molti uomini gay non vogliono "uscire allo scoperto", hanno paura di instaurare una relazione affettiva e sposano una donna per mascherare il loro vero orientamento sessuale. È la paura di essere puniti come lo sei stato tu. Non sentirti male, sei un gran lavoratore e devi essere davvero un bravo ragazzo. Vai avanti, nonostante tutto, la vita merita di essere vissuta pienamente. Hai due strade: tacere o aprire un procedimento legale contro l'amministratore della struttura per molestie morali, persecuzioni e omofobia.

Qui a San Paolo abbiamo la Legge Statale 10.984/2001, che punisce qualsiasi manifestazione offensiva o discriminatoria commessa contro i cittadini omosessuali. Se lo desideri, contatta il Centro di riferimento per i diritti umani e la lotta all'omofobia (centrodereferencia@prefeitura.sp.gov.br – Telefoni: 3106-8780 e 3115-2616) oppure alla Questura per i Crimini Razziali e Reati di Intolleranza – DECRADI (telefoni 3311-3418 o 3315-0151) dove sarete informati su come procedere e avrete supporto legale.

Per porre fine all’omofobia è necessario cambiare le pratiche culturali: esistenza di leggi che criminalizzano le azioni discriminatorie contro la comunità LGBT; azioni educative nelle scuole; creazione di enti pubblici a difesa della comunità; organizzazione della comunità; celebrazioni politiche e comunitarie, come sfilate; e azioni individuali, come nel tuo caso la possibilità di avviare un procedimento giudiziario. Sembra che stare zitti non sia la soluzione migliore. Vedi cosa sarà meglio per te. Ricevi la mia solidarietà. Un abbraccio fraterno da Pedrosa.

(*) João Batista Pedrosa è uno psicologo (CRP 06/31768-3) e autore del libro Segundo Desire (Iglu). Invia le tue domande e domande a pedrosa@syntony.com.br. Visita anche il tuo sito web http://www.syntony.com.br.

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