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In Zambia i sospetti di “sesso gay” vengono arrestati e sottoposti a “esame anale forzato”.

Due africani dello Zambia sono stati sottoposti a esame anale forzato dopo essere stati denunciati per aver fatto sesso gay. Sebbene la pratica sia severamente vietata e ripudiata da organismi legati ai diritti umani, la Corte dello Zambia ha ritenuto “necessario” dimostrare se, dopo tutto, gli accusati avessero o meno relazioni omosessuali. L’esame viene effettuato da un operatore sanitario che inserisce un dito o qualche altro oggetto nell’ano del “paziente” per verificare se la persona è già stata introdotta nel sedere. Dopo un'udienza durata 90 minuti, i due uomini sono stati giudicati colpevoli di aver violato l'articolo 155 del codice penale del Paese africano e rischiano fino a 14 anni di carcere. Gli imputati si sono dichiarati innocenti dalle accuse, tuttavia i loro avvocati difensori non hanno mosso un briciolo per aiutarli e non hanno chiamato alcun testimone della difesa.

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