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Varig condannato a pagare un risarcimento per aver discriminato un dipendente gay

Il tribunale regionale del lavoro di Paraíba ha condannato la compagnia aerea Varig a pagare 24 R$ a un ex dipendente che ha subito reati legati alla sua sessualità da parte di un dirigente dell'azienda.

La decisione è presa dal giudice Herminigilda Leite Machado. Ha riconosciuto che il dipendente è stato denigrato e umiliato pubblicamente dal suo superiore, attraverso commenti e insulti contro la sua omosessualità.

Nel suo voto, il giudice relatore ha osservato che nessuno è obbligato a dichiarare il proprio orientamento sessuale. “Nell'evoluzione del principio democratico, la gestione della questione ha riorientato la società, garantendo alla fascia omosessuale, giorno dopo giorno, lo standard di dignità umana considerato ideale, al fine di stabilire una visibilità dignitosa per gli omosessuali; cioè il loro diritto ad esistere nelle peculiarità della manifestazione come gruppo espressivo” ha affermato il giudice.

La TRT ha chiarito che “nel caso di un'impresa nazionale, la competenza del dirigente viene valutata anche nel rapporto interpersonale con i subordinati, trattandosi di un aspetto professionale altrettanto importante quanto la performance produttiva dell'amministratore. Pertanto l’assenza del dirigente è imputabile all’imputato”.

Il giudice Herminigilda ha inoltre sottolineato il ruolo fondamentale della Giustizia nella costruzione di una società senza omofobia. "Il danno alla sua immagine e al suo onore esige che la Legge risponda di conseguenza, affinché non venga pregiudicato il fondamento della società democratica, nel rispetto del principio di non discriminazione", ha dichiarato.

La decisione può ancora essere impugnata davanti alla Corte Superiore del Lavoro (TST).

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