Un'altra vacanza in cui invece di impazzire, sono qui. A casa. Ancora. Questa volta più per circostanze che per scelte effettive. Più o meno. Significare.
Controlla. La vita da freelance è un gioco da ragazzi. Nei normali giorni lavorativi non sempre c'è lavoro. Poi quando hai preparato la valigia per andare al mare, ti squilla il cellulare. E sai già che in questi momenti, e la vita non è facile, il lavoro è innegabile. Quando non lo è?
Poi restano tutti in città. Il che non è poi così male. Prima arrivano i soldi. E anche per le persone care che incontri in questi luoghi. Inoltre potete provare a sfruttare al massimo un sereno fine settimana. Perché ho ancora una frila – che è un po' tardi, diciamo – da consegnare.
Anch'io voglio andare al cinema. Voglio davvero vedere "Contracurrent", che fortunatamente viene proiettato a San Paolo. E forse "La ragazza dal mantello rosso" – forse il film è davvero brutto, ma ha una svolta, quindi non giudicarmi, ho visto film peggiori che mi sono davvero piaciuti.
Per ora è tutto. Hai già.
Ps.: So che una vacanza è una vacanza in inglese, il titolo di questo post era apposta. prima di insultarmi nei commenti correggendolo.